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sabato 7 luglio 2012

LAVORO vedi alla voce "repubblica fondata su"

Me lo dicevano di non lasciarmi ACCETTARE sul posto di lavoro.
-          L’ascia, l’ascia. – mi gridavano e io non capivo e mi tenevo stretto il posto di lavoro.
-          Lascia l’ascia  – gridavano a lui, ma non se ne curava.
-          Lascia che gridino – diceva.
Lo avevo appena trovato quel lavoro.
-          Guarda che ti ACCETTERANNO, mi ammonivano.
Ma invano. Io non vedevo SCURE prospettive anche se nell’ombra qualcuno lasciava l’ascetico lascito del lasciar sciogliere l’ascelle nello scialle.
Poi vidi taglienti lame di luce fra le SCURE asce e cominciai a capire e chiamai la Bianca Arma. Per nome.
- Mannaiaaaa!
-          Mannaia  alla miseria -  mi rispose l’eco.  Eco-mediavolo hai fatto a non accorgertene che ti tagliavano?
-          Non sono esperto di armi da taglio.
-          E da cucito?
Esistono le armi da cucito?
le devono inventare ancora. Spiacente, Signore, quest'articolo non ce n'è, non ce n'abbiamo: solo armi da taglio.
I posti di lavoro, si sa, sono cosi teneri che si tagliano con un grissino.
Come il tonno, il lavoro si taglia col grissino, i posti di lavoro coi telegrammi, la coca si taglia col borotalco, il vino si taglia con l’acqua e con il coltello ormai ci si taglia solo la nebbia.
E l’ascia?
Ma L’ASCIA perdere, beviti due SCURE e nun ce penza’. ACCETTA la realtà, MANNAIA a te.

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