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sabato 25 maggio 2013

libertà

  • Papà, con quante bi si scrive libertà?
  • E tu perchè lo devi scrivere?
  • E che devo fare un compito.
  • Ah, va bene, allora te lo dico: con due.
  • Sei sicuro?
  • Ma metticeene pure tre, tanto...
  • Tanto?
  • E tanto, non cambia niente, si capisce lo stesso.
  • Ma lo posso scrivere davvero?
  • E che come, no? Hai detto che fai il compito?
  • E certo...
  • E nel compito si scrivono sempre le cose belle, la libertà, la democrazia, la costituzione, il lavoro, il rispetto delle istituzioni, la festa degli alberi, che non bisogna essere razzisti, che ami il prossimo tuo e tutte le cose buone che dice la maestra.
  • Ah, così dici tu?
  • Così è: si fa il compito e la maestra ti mette il voto buono.
  • Ma la maestra dice che sono cose importanti.
  • E ha ragione. Tu dalle sempre ragione che ti troverai bene.
  • E quando la maestra non c'è?
  • Ci facciamo due risate.
  • E fuori della scuola che faccio?
  • A come ti viene.... Tanto... Hai capito, no?
  • Sì, ho capito.
  • Bravo.
  • Allora a libertà ce ne metto tre di bi, che dici?
  • Va bene.
  • E mi prendo un bel voto.
  • Bravo.
  • Libbbertà.
  • Ecco, bravo.
  • Tanto...
  • Eh, sì. tanto...

lunedì 20 maggio 2013

intercettazione trascritta

  • Bersani si è ammalato.
  • Davvero?
  • Sì, non lo hai sentito?
  • No, che gli è accaduto?
  • Febbri reumatiche!
  • Capperi ! 
  • Sta male proprio.
  • Davvero?
  • Eh, Sì. 
  • E che gli è venuto?
  • Ha cominciato con un po' di raffreddore. 
  • Ah...
  • Eh. Ha trascurato, sai come si fa... si trascura... mo passa...
  • Eh, lo so... n'aspirina, 'na tachipirina e via...
  • Eh, esatto...
  • Facciamo tutti così... no?
  • Sì, però lui, si è esposto assai...
  • Dici ?
  • Eccome!
  • Ma non si stava un poco attento?
  • E lo doveva sapere che le correnti fanno male, no?
  • Aaaah... proprio dici ?
  • Eppure l'esperienza ci sta...
  • Essì, essì, ma come poteva fare ?
  • Si doveva ricordare, si doveva...
  • Di cosa?
  • Si doveva ricordare di Fanfani.
  • Di Fanfani ?
  • Certo! Amintore Fanfani.
  • Ah ?
  • E pure lui si era ammalato.
  • Uguale?
  • Uguale. La stessa malattia.
  • E com'è 'sta cosa?
  • Com'è, com'è...
  • Com'è?
  • E quando si diventa il segretario del Partito Democristiano, bisogna stare un po' attenti, no?
  • Attenti a che?
  • Alle correnti. Si sta sempre in mezzo alle correnti, e ci si ammala.
  • Eh... Sì.  E se ci si espone troppo...
  • Bravo! Si pigliano le febbri.
  • Prima il raffreddore e se non ti curi, se non ti ripari, arrivano le febbri reumatiche.
  • Ah, le correnti, le correnti. Me lo diceva sempre pure la mamma.
  • Che diceva?
  • Sole di vetro e vento di fessura...
  • E che vuol dire ?
  • Vuol dire spifferi, correnti forti
  • Sole di vetro e vento di fessura ?
  • Sole di vetro e vento di fessura portan il segretario a caduta prematura.
  • E ora?
  • E ora si vedrà. 
  • Mmhh ...
  • Intanto WellTrony è tornato dall'Africa...
  • Ah. Capito.
  • Capito, eh?
  • Capito.
  • E poi?
  • E mo si vede: chessò, un Preambolo...
  • Una iniziativa Democratica.
  • Mmhh... magari un Rinnovamento Democratico...
  • Ah, così dici tu...
  • Ma oggi vanno forte i Dorotei.
  • Che sono i Dorotei?
  • E' una nuova corrente del PD il cui nome deriva dal convento di Santa Dorotea nel quale alcuni leader di Iniziativa Democratica si riuniscono per dare la sfiducia a Fanfani... 
  • A Fanfani?
  • Ehm, scusami,volevo dire a Bersani.
  • Solo?
  • E la fiducia a Letta.
  • Gianni?
  • Ma no, non Gianni: Enrico.
  • Ah, Enrico, il figlio?
  • 'Na specie: è il nipote.
  • E adesso ?
  • Vedremo.
  • Mah! Chissà...
  • Beh, stammi bene.
  • Ciao, eh.
  • Sì, fammi sapere.
  • (w/cody)*




    sabato 4 maggio 2013

    Basilicata isola felice

    Finalmente !
    Finalmente scopriamo di non essere più periferia !
    Finalmente possiamo dire di non essere secondi a nessuno !
    La Lombardia, il Lazio... mioddìo: sinanche l'Abruzzo ! 
    E noi? Neanche un Batman ci meritiamo ?
    E come ci presentiamo in società ? 
    Ma...  (...)  non tutti nella capitale
    sbocciano i fiori del male,
    qualche scontrino -  senza pretese - 
    lo abbiamo anche noi qui in paese. (...) 
    Così cantava Fabrizio tanti anni fa.
    Forse pensava a noi, Basilicata Felix, oasi di pace, senza criminali, senza farabutti, senza corruzione, senza cronaca nera.
    Non è una vera città - diceva un mio amico: senza puttane, una città non è una città.
    Senza bassifondi, senza periferie poco raccomandabili, senza movimenti nella notte, una città non è una vera città: rimane un paese. E ci si annoia. Questo mio amico si annoiava. E andò via.
    Ma finalmente ora qualcosa si muove.
    Le cronache dei telegiornali cominciano ora ad esser più sapide, non solo vecchietti smarriti nel bosco, non solo parate della fanfara dei pompieri in pensione, non solo compleanni di centenari sdentati e satirelli, non solo l'ansioso monitoraggio del turismo sulla sellata, ma finalmente un po' di vera sana cronaca nera.
    Omicidi, scontrini, rapine, rimborsi, incendi dolosi, truffe.
    Accipicchia! direbbe il mio amico.
    (lui non dice accipicchia, lo sapete pure voi, ma va be'), accipicchia! qualcosa si muove! 
    Il mio amico potrebbe magari pensare di tornare, forse possiamo dire di esser progrediti. 
    La Basilicata ora non è più un Paese.
    E' diventata, di buon diritto, una città.
    Amen.



    Basilicata felix


    FELICE

    Basilicata : isola felice!
    Chi gliel’ha data la definizione?
    Forse fu una vecchia meretrice
    che gode, qui, di una posizione !

    Ci fu la grande mamma protettrice,
    vera padrona di questa Regione,
    ma non si può più dire, non si dice
    da quando vinse l’omologazione !

    Qui si tramanda la “Storia Bandita”
    per esaltare ladri e briganti
    che si son dati alla bella vita

    tra un esercito di questuanti.
    Briganti veri, non sono comparse,
    protagonisti d’ignobili farse !

    Vox
    26 aprile 2013